Nel video l’intervista completa al numero due della Lega, Giorgetti, ieri alla festa regionale del Carroccio nelle Marche

 

“In un Paese normale l’esito infausto, per l’attuale maggioranza, del voto regionale cambierebbe le carte sul tavolo, vedremo dopo il 21 settembre se viviamo in un Paese normale”. Il numero due della Lega Giancarlo Giorgetti vorrebbe fare cappotto.

Riservato ma empatico, nel solito stile sportivo mai ingessato, neanche quando è in cravatta, fratello timido di Salvini, l’uomo ombra, il braccio destro o il rivale, il leader (agli antipodi caratterialmente rispetto al front man Salvini), insomma, l’uomo dalle mille definizioni, in definitiva vicesegretario della Lega ha risposto alle domande dei giornalisti prima di salire sul palco ieri sera, a Porto Sant’Elpidio per la festa regionale del Carroccio:

È fiducioso che questa sarà l’ultima festa elettorale della Lega all’opposizione?

Be’, penso che la risposta nella gente e l’entusiasmo che c’è tra i candidati, ma anche delle circostanze oggettive facciano ritenere che questa sia davvero la volta buona per cambiare, nelle Marche e non solo. Oggi siamo qui per dare una mano al candidato del centrodestra e penso che anche nelle Marche arriverà la grande voglia di cambiamento che attraversa tutto il Paese.

Sul piano nazionale, su sei regioni quale sarebbe un risultato ottimale, a parte il cappotto, ma con un 4 a 2 si riterrebbe soddisfatto?

Soddisfatto è quando si vince 6 a 0. Speriamo di vincere nelle Marche, in Puglia e anche in Toscana. Penso che il voto alla Toscana sarebbe storico e il governo dovrebbe prenderne atto, Matteo Salvini da tanti giorni è su tutto il territorio, poi, quando si pronuncia il popolo ha sempre ragione. Lo diciamo noi, dovrebbero dirlo anche gli altri.

Si vota anche per il referendum, la Lega aveva votato per il taglio dei parlamentari, la posizione è cambiata? C’è una posizione unitaria?     

La posizione della lega è quella del voto espresso in aula ma naturalmente anche al nostro interno c’è chi ha delle posizioni diversificate. C’è chi preferisce votare no, personalmente penso che possa essere un problema grosso se, oltre alla riduzione dei parlamentari, venisse avanti una legge proporzionale. Sarebbe un disastro per la politica perché vorrebbe dire che la gente non potrebbe più decidere chi deve governare ma saranno i partiti e i giochi di palazzo, come purtroppo è avvenuto anche recentemente, quando un partito come quello democratico, che ha perso tutte le elezioni, in realtà governa l’Italia. Questo non è giusto, oggi una riflessione forse va fatta.

In questo momento particolare, in cui sembra che il voto degli italiani non conti nulla, il 5 a 6 o il 4 a 2 può cambiare le carte sul tavolo?

In ogni Paese normale e democratico cambierebbe le cose. Chi perde le elezioni ne prende atto, soprattutto poi se il governo è stato la creatura innaturale tra due forze politiche che si sono scontrate, insultate in campagna elettorale. Unione che ha prodotto un governo in cui il Pd, che manifestatamente aveva perso le elezioni nel 2018, si ritrova, ancora una volta, a governare il Paese. Quindi, quello che io dico, è che quando tanti italiani, perché 6/7 regioni sono tante e tanti milioni di italiani si pronunciano, il risultato deve essere comunque, in qualche modo, rispettato. Noi, e lo diciamo fin d’ora per allora, lo rispetteremo, spero che lo faranno anche gli altri, specialmente quelli che hanno nel proprio nome il termine democratico.

Siete in centrodestra con un candidato di Fratelli d’Italia, la Lega che ruolo ha?

Faremo la locomotiva dei voti poi se il presidente è di un altro partito staremo alle regole del gioco.

 

 

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