Folla in lacrime per l’addio al centauro 

Corriere Adriatico 24-6-2020

Folla in lacrime per l’addio al centauro 

Torre San Patrizio si è fermato ieri alle 15.30 per dare l’ultimo saluto a Francesco Gigli, i torresi si sono ritrovati al cimitero per onorare il sessantaquattrenne falciato da un’Alfa Romeo a Magliano di Tenna sulla Statale Fermana-Faleriense domenica pomeriggio. Nel silenzio rotto solo dall’omelia, in un torrido martedì di giugno, si è reso evidente con l’enorme partecipazione al funerale, quanto è amato e benvoluto un uomo strappato alla vita nel modo peggiore, l’incidente stradale non gli ha lasciato via di scampo. Il parroco coglie il particolare, evidenzia un aspetto nella predica seguita con grande dignità e rispetto da 400 forse 500 persone. Uomini, donne, ragazzi al camposanto, tutti con la mascherina e la calura. I famigliari erano di fianco alla bara, con il figlio Alessandro e la sorella Sonia c’erano i parenti tutti, al rito funebre hanno partecipato persone di ogni età, tantissimi giovani, amici di Alessandro e sicuramente anche di Francesco, un padre premuroso, presente sempre, uno che ha tirato su un ragazzo del quale andare fieri. C’erano tanti anziani in piedi con la mascherina che faceva respirare a fatica, sotto il sole cocente. C’era il sindaco Luca Leoni e c’era l’ex sindaco Giuseppe Barbabella oggi consigliere. Tutti concentrati ad ascoltare don Basilio Ilie che parlava di Francesco, della sua «morte inaspettata, dolorosa» e sottolineava il momento «tragico per tutta la comunità». Il sacerdote ha fatto una riflessione sul valore della vita: «siamo persone, uomini e donne in carne e ossa, con la nostra umanità». La sua parola era una mano posata sul cuore dei familiari, chiamati a fare i conti con una sofferenza immensa, per un episodio che sembra impossibile da accettare. Si vorrebbero riportare indietro le lancette dell’orologio, si può provare umana rabbia per quella che è stata una tragica fatalità. La vita, dice don Basilio «è fatta di tutto, di passioni, come quella di Francesco per la moto. La vita – continua il parroco – è fatta anche di imprevisti, non dobbiamo scoraggiarci, non lo abbiamo fatto con il Coronavirus, non possiamo farlo adesso. Stringiamo i denti e andiamo avanti». La famiglia Gigli, per bocca del reverendo, ha ringraziato i presenti ed è partito un lungo, scrosciante applauso, un battito di mani caloroso, liberatorio. L’ottavario si celebrerà sabato alle 18 sempre al cimitero. Intanto emergono i particolari dell’incidente. Francesco, in sella alla sua moto Honda Transalp, diretto da monti verso mare, poco prima delle 15 del 21 giugno si è schiantato contro un’auto che procedeva in senso inverso. L’uomo al volante sarebbe stato abbagliato dal sole che avrebbe fatto da specchio, si sarebbe quindi allargato mentre la moto, in transito regolarmente, si sarebbe trovata davanti la vettura, il centauro non è riuscito a evitare l’impatto devastante.

23-6-2020

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